Questa vignetta di Bill Abbott è molto carina perché gioca sul doppio significato della parola “cab”. Infatti, “cab” è il taxi nell’inglese americano, ma è anche l’abbreviazione di Cabernet. Quindi la signora voleva una bottiglia di questo vino pregiato, invece il cameriere ha capito erroneamente che voleva un taxi.
Com’è facile intuire, in questo caso la traduzione in qualsiasi altra lingua è pressoché impossibile: se da un lato Cabernet è conosciuto in tutto il mondo, la parola “cab” appartiene solo alla lingua inglese, per cui il gioco di parole non funziona nelle altre lingue. Inoltre c’è ancora una volta il codice visivo, l’immagine, che non permette di allontanarci dal contesto originale. Pertanto il traduttore rimane vincolato a questo contesto e deve per forza trovare una soluzione partendo dall’immagine.
Forse si potrebbe optare per la seguente soluzione, seppur non ugualmente brillante come la frase originale: “Volevo un vino a farmi compagnia, non un tassista ubriaco”. Così si mantiene il riferimento al vino, anche se si dà per scontato — ingiustamente peraltro — che i tassisti siano sempre ubriachi (però il tassista della vignetta sembra proprio che lo sia, considerando il suo aspetto!). In più, purtroppo questa soluzione ha un altro difetto: non si capisce bene perché il cameriere avrebbe chiamato un taxi …
A voi la libertà di proporre una possibile soluzione …
Ahimè, a volte il lavoro del traduttore è un vero e proprio rompicapo !
Direi che è una possibile soluzione anche questa, brava! Mantieni il riferimento a una cosa alcolica e crei un bel gioco di parole. Certo, non si può sapere se il tassista si chiama Martino, ma mi piace come alternativa.
Qualcosa come “Martini, non Martino”? Troppo distante? Io non ho studiato traduzione, ma mi piacciono molto i giochi di parole!